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Come recuperare i dati all’interno di un’unità disco rigido formattata

Se avete formattato del tutto accidentalmente un hard disk e volete recuperare i dati contenuti al suo interno dovete dotarvi di un programma che implementi una funzione specifica per tale scopo.

Trovate una lista di 8 programmi per il recupero dati in questa pagina. Scegliete con cura e, soprattutto, fate tesoro dei consigli che vi abbiamo dato. Prima imparerete come comportarvi nel caso in cui abbiate perso dei dati, più aumenteranno le chance di recuperare tutti i dati che avete perso.

In questo articolo utilizzeremo a scopo dimostrativo uno dei programmi che più ci ha impressionato: Recover My Files.

Scaricatene la versione di prova e poi installatelo. Una volta che lo avrete lanciato selezionate la voce “Recover a Drive” e poi cliccate su “Next”.

Nell’esempio che prenderemo in esame su una unità esterna sono state cancellate delle foto a seguito di una formattazione del tutto accidentale dell’unità preposta alla loro custodia.

1.) Selezionate il driver da scandagliare con Recover My Files, però dovete avere ben chiaro in mente che, quando si usa la funzione “Recover Drive” è consigliabile far analizzare l’intera unità. Ad ogni modo se avete suddiviso lo spazio della vostra unità di memoria in tre partizioni (ad esempio c:, d:, e:) e, se mettiamo il caso che solo la d: sia andata persa (cioè accidentalmente formattata), allora occorrerà selezionare solo l’unità d:.

P U B B L I C I T A'

Selezionate quindi la porzione da analizzare e poi cliccate su “Next”, per andare avanti. Proprio come nell’immagine che segue.

2.) Vi verranno proposte due opzioni d’azione:

  • “Automatic drive recovery (Recommended)”
  • “Drive recovery using selected file types”

Durante la scansione di recupero automatica alcuni tipi di file, opportunamente selezionati a monte, sono utilizzati per aiutare ad individuare i file system mancanti. Grazie agli algoritmi di cui è dotato, Recover My Files, localizza i file guida (solitamente localizzandone l’header o il footer – struttura di inizio e fine) e li utilizza per aiutare l’individuazione del file system. Queste porzioni di codice particolare vengono chiamati “Lost Files”.

Con la modalità automatica i Lost Files possono essere file in Avi, EXE, iTunses, Jpeg, Microsoft Excel e Word o file Zip. Per impostare la ricerca bisogna cliccare su OPTIONS -> FILE TYPES e poi selezionare le guide).

Invece attraverso “Drive recovery using selected file types” è possibile selezionare a mano i vari tipi di file che poi aiuteranno a trovare il Filesystem.

Viene suggerito di utilizzare questa opzione soltanto se l’unità che dobbiamo andare a recuperare avesse soltanto un tipo di file. Se, per esempio, custodiva soltanto file HTML, occorrerà indicare al programma di eseguire delle ricerche solo per porzioni di codice che presentino la tipica struttura iniziale e finale di un file HTML .

Il più delle volte la funzione automatica costituisce un’ottima selezione di linee guida. Ciò che consigliamo è di utilizzare la versione di ricerca personalizzata, se avete la necessità di recuperare un tipo particolare di file. In teoria più file si aggiungono più si dovrebbe aiutare il programma a ripristinare la configurazione precedente alla formattazione. Quella con la vecchia tabella di partizionamento. Ma più pretese si hanno nella ricerca, più questa verrà condotta lentamente. Diciamo che 10 tipi di file sono già un buon compromesso. Non è il caso di eccedere.

Nota: Qualora un tipo di file non fosse in lista è possibile contattare l’assistenza e chiedere se sia possibile implementarlo.

Dopo aver preso una decisione sulla modalità di scansione, comincia la procedura di recupero della vecchia partizione. Il tempo necessario perché questa fase sia portata a termine può andare dal minuto all’ora. Dipende tutto dalle dimensioni dell’hard disk, dal numero di file che conteneva e dalla velocità di calcolo del computer.
Durante questa fase avviene che:

  • Il programma ricerca le tracce della vecchia partizione;
  • Vengono letti i Record – se le partizioni sono state localizzate;
  • Viene realizzata la struttura della directory – la struttura delle cartelle e dei singoli file vengono analizzate;
  • Il layout che riguarda la struttura delle cartelle e dei file viene mappato all’interno del disco;
  • La struttura delle cartelle e dei file recuperati viene esposta nella lista dei risultati che Recover My Files propone;

Potete fermare in qualsiasi momento la scansione se i file dei quali volevate rientrare in possesso fossero stati recuperati (e voi potete visionarli attraverso l’anteprima) prima della fine della scansione.

Se invece volete ripristinare tutto, una volta che la prima fase sia stata portata a termine, si può eseguire una seconda scansione alla ricerca dei File System records (FAT/XFAT/MFT) utilizzando proprio i file che già il programma ha trovato e cercando di ricostruire la vecchia tabella nella quale erano organizzati.

I File System più comunemente utilizzati sono:

  • Microsoft’s FAT (File Allocation Table), molto utilizzati sui dispositivi mobili e le schede di memoria delle videocamere;
  • Microsoft’s XFAT, si tratta di una versione migliorata del FAT così come lo conosciamo. Viene usato su prodotti simili;
  • Microsoft NTFS (Maser File Table, [MFT]), viene usato principalmente sugli hard disk dei computer;
  • Apple Macintosh HPFS (High Performance File System);
  • Linux EXT2/3;

Non sempre questa ricerca si termina da sola. Dopo le due ore (circa) fate caso al numero di system records che sono stati trovati. Se il valore è alto (tra 50,000 e 150,000 Filesystem records) e non tende più ad aumentare, allora potete cliccare su STOP.

Una volta che avrete fermato la ricerca, tutti i risultati verranno immagazzinati e mostrati all’interno di una “cartella” visualizzata con il nome di “Virtual Partition”.

Per apprezzarne il contenuto non dovrete fare che cliccare sul ‘+’ e localizzare i file di vostro interesse.

E’ tutto riassunto e ben esplicato nel video che segue:

Chi sono? admin

Mi presento. Sono Alessandro, un appassionato di computer e tecnologie. Nel 2008 ho aperto questo sito internet soprattutto per avvicinarmi al mondo dei blogger e capirne meglio la comunicazione e le potenzialità markettare in Italia (in realtà ho fatto la stessa cosa negli USA, dove ho studiato e dove ho vissuto a lungo). Attualmente (2017) lavoro come Business Developer e CMO, ma la mia passione per i computer e le innovazioni tecnologiche si è conservata integra. Purtroppo con l'età arrivano anche responsabilità sempre più pesanti ed il tempo libero da dedicare oggi al blogging è praticamente zero (anche perchè ho una famiglia numerosa e probabilmente conoscete già la mia dolce metà, Viola, ed il suo impegno in campo sociale con un bellissimo sito internet di salute e benessere - del quale curo la parte tecnica e verso il quale vi indirizzo nel caso in cui voleste mettervi in contatto con me ma non ci riusciate. In altre parole rivolgetevi al vero principale, perché in casa - e fuori - si fa quello che dice Lei :) COMMENTI: ho deciso di lasciare la possibilità di commentare gli articoli per far in modo che voi lettori possiate aiutarvi a vicenda in caso di problemi. In fede, Alessandro Tesla