© Tutti i diritti riservati e proprietà di computerprogrammi.com

Corretta Manutenzione Della Batteria Dei Computer Portatili Notebook

Caricare troppo una batteria fa male!

A. Tesla | Chicago – Quante volte avrete sentito dire che è necessario scaricare completamente la batteria del portatile per prolungarne l’attività?

Il tema è veramente poco chiaro e fin troppi lettori ci hanno richiesto una spiegazione che possa essere il più articolata possibile.

Proprio per questo cerchiamo di focalizzarci sul perchè venga consigliato di scaricare completamente una batteria prima di portarla sotto ricarica.

La motivazione è il famoso “effetto memoria” che ridurrebbe nel tempo la capacità della batteria stessa qualora dovessimo decidere di collegarla alla presa di corrente anche quando fosse presente dell’energia potenziale.

Ecco, le attuali batterie non soffrono del cosiddetto “effetto memoria”. Questo problema è da rilegare all’uso delle VECCHIE batterie ricaricabili Ni-Cd.

Ma, quanto detto sopra è vero solo in parte. Dobbiamo precisare un’altra cosa.

La probabilità che la perdita di capacità possa interessare gli strumenti elettronici destinati al grande pubblico è risibile.

Infatti è necessario che la ricarica avvenga sempre ad un determinato livello di potenza (preciso) e che l’operazione sia portata a termine usando sempre lo stesso caricatore.

Quindi l’effetto memoria esiste, ma è stato documentato solo in grosse apparecchiature industriali con accumulatori in Nickel e Cadmio.

P U B B L I C I T A'

I problemi che possono affliggere le batterie dei nostri computer portatili, cellulari, ipod, etc, sono altri.

Uno di questi potrebbe essere la depressione di tensione.
Si tratta di un leggero abbassamento della tensione elettrica che si potrebbe verificare anche nel caso in cui la batteria ricaricabile possedesse ancora una buona percentuale di energia.

Concretamente una depressione di tensione potrebbe prendere in giro il circuito di monitoraggio (che tiene sotto controllo costantemente la tensione in arrivo) suggerendo la ricarica della batteria quando questa ancora presentasse una buona dose di potenziale elettrico.

Ma cosa cagiona questo problema?

Solitamente la colpa è da attribuire alle frequenti ed eccessive ricariche alle quali viene sottoposta una batteria.

Cosa accade a livello chimico-fisico?

Ciò che avviene è che, quando la carica è ottimale, ma viene ancora fornita una tensione elettrica alla batteria, si scatenano una serie di reazioni chimiche che causano la cristallizzazione degli elettroliti sulle superfici metalliche della batteria.

La formazione dei cristalli finisce per aumentare la resistenza interna e, conseguentemente, LA TENSIONE IN USCITA CALA.

E’ possibile sciogliere i cristalli facendo scaricare del tutto la batteria?

In linea teorica il ragionamento sembrerebbe corretto.
Però l’attuazione di questa strategia ha uno svantaggio.

Bisogna considerare, infatti, che una batteria è solitamente divisa in celle la cui carica può variare.

Questo complica il fatto che la batteria si possa scaricare in maniera uniforme.

Come conseguenza in alcune celle potrebbero permanere le formazioni cristalline che andrebbero ad aumentare la resistenza.

In pratica bisognerebbe scaricare totalmente ogni singola cella. Ma per farlo si dovrebbe smantellare il pacco batteria.

La cosa non è fattibile per due motivi.

Il primo è che l’operazione sarebbe troppo rischiosa e metterebbe in serio pericolo la salute dell’utente.
La seconda è che verrebbe invalidata la garanzia.

Un altro problema che solitamente affligge gli accumulatori è quello del surriscaldamento.

Oggi tutte le batteria presenti sul mercato sono dotate di un particolare sensore che blocca la ricarica nel caso in cui venisse rivelato un surriscaldamento.

Qualora questo sensore “sballasse”, rivelerebbe una temperatura maggiore o minore di quella reale.

Nel primo caso verrebbe interrotto il caricamento quando ancora non si fosse raggiunta la potenza nominale.

Nel secondo si forzerebbe la batteria a caricarsi sempre di più, portandoci al problema trattato sopra della cristallizzazione degli elettroliti.

Ma esiste una caratteristica delle batterie agli ioni Litio che tutti i produttori omettono di rivelare: i componenti chimici, che compongono l’accumulatore, reagiscono tra loro anche quando gli accumulatori non sono sotto uso.

Quindi a poco a poco l’efficienza della batteria si riduce inevitabilmente.

Secondo dei test indipendenti eseguiti da diversi laboratori (che non siamo in grado di rivelarvi) dopo 3 anni la qualità della batteria scema indipendentemente dall’uso e dalla manutenzione riservata all’accumulatore.

MAI COMPRARE UNA BATTERIA AL LITIO PER CONSERVARLA!!

SEMPRE ACCERTARSI CHE LA PRODUZIONE DELLA BATTERIA SIA RECENTE!!

Purtroppo la data di fabbricazione non sempre viene riportata sulla confezione.

Cosa si può fare per rallentare l’invecchiamento della batteria?

Per conservare al meglio una batteria agli ioni litio è possibile immagazzinare la batteria a bassa temperatura dopo averla caricata al 40% circa.

Per temperature basse intendiamo un ambiente NON umido e che NON congeli i componenti chimici.

Quanti cicli di ricarica può sostenere una batteria agli ioni Litio?

Si va da un minimo di 300 cicli di carica e scarica, fino ad un massimo di 800.

Consigli pratici d’USO

  • Suggeriamo di rimuovere la batteria dal suo alloggiamento quando il portatile è collegato direttamente alla rete elettrica. In questo caso rischiate di perdere i dati nel caso in cui vada via la luce. Però gioverà sul numero di cicli di ricarica, sulla temperatura dell’accumulatore e quindi sull’autonomia e longevità della batteria.
  • In più ricordatevi sempre che è meglio ricaricare la batteria quando la potenza disponibile NON sia stata esaurita del tutto.
  • Ogni 30 cicli di carica e scarica, è consigliabile scaricare quasi completamente la batteria per combattere la depressione della tensione descritta all’inizio della lettura (lasciate il PC acceso fino a quando non si spegnerà automaticamente – così non rischiate di danneggiare nulla).
  • Non effettuate MAI più cicli di carica e scarica totale in sequenza!
  • Raggiungere una carica inferiore al 10% della potenza nominale E’ MALE (i reagenti chimici potrebbero venire alterati e la batteria potrebbe non ricaricarsi più)!

Chi sono? admin

Mi presento. Sono Alessandro, un appassionato di computer e tecnologie. Nel 2008 ho aperto questo sito internet soprattutto per avvicinarmi al mondo dei blogger e capirne meglio la comunicazione e le potenzialità markettare in Italia (in realtà ho fatto la stessa cosa negli USA, dove ho studiato e dove ho vissuto a lungo). Attualmente (2017) lavoro come Business Developer e CMO, ma la mia passione per i computer e le innovazioni tecnologiche si è conservata integra. Purtroppo con l'età arrivano anche responsabilità sempre più pesanti ed il tempo libero da dedicare oggi al blogging è praticamente zero (anche perchè ho una famiglia numerosa e probabilmente conoscete già la mia dolce metà, Viola, ed il suo impegno in campo sociale con un bellissimo sito internet di salute e benessere - del quale curo la parte tecnica e verso il quale vi indirizzo nel caso in cui voleste mettervi in contatto con me ma non ci riusciate. In altre parole rivolgetevi al vero principale, perché in casa - e fuori - si fa quello che dice Lei :) COMMENTI: ho deciso di lasciare la possibilità di commentare gli articoli per far in modo che voi lettori possiate aiutarvi a vicenda in caso di problemi. In fede, Alessandro Tesla

Un commento

  1. Complimenti: gran bell'articolo, molto ben leggibile. Finalmente un po' di chiarezza intorno all'uso delle batterie al litio. Tuttavia mi resta ancora un atroce dubbio. Nel mio nuovo notebook, la batteria non è accessibile se non dall'assistenza tecnica: quindi non posso estrarla quando alimento da rete elettrica. E' corretto alimentare il PC continuamente da muro provvedendo ad un completo ciclo di scarico e carico una volta al mese?
    Grazie per il tempo che vorrai dedicarmi.
    Salvatore