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Internet Explorer mantiene la sua leadership nel segmento browser, ma per la prima volta scende sotto il 50%

Erano solo due anni fa quando Internet Explorer era il leader incontrastato dei browser senza temere nulla. Praticamente la stragrande maggioranza delle persone che voleva navigare in Internet lo faceva attraverso il programma di Microsoft.

Ma cosa è successo in questi anni?

L’affermazione di Firefox e la scesa in campo di Google, che sembra il nuovo Microsoft buono, hanno segnato delle profonde cicatrici sul vecchio gigante.

Internet Explorer appare infatti ogni giorno che passa sempre più vulnerabile e lento.

Guardando il grafico redatto da un’azienda indipendente di statistiche (la StatCounter Global Stats ) Explorer è sceso per la prima volta “nella storia” sotto il 50% di preferenze.
Firefox consolida la sua presenza sul web grazie ad una navigazione fortemente personalizzabile e piuttosto sicura grazie ai tanti plug-in. Ma l’impresa più rilevante è quella di Google che con Chrome cresce di mese in mese grazie ad un eccellente lavoro di marketing e pubblicità.

Firefox resta il browser consigliato dall’amico esperto di informatica, ma quanto durerà? Google fa sul serio. Lo ha dimostrato con l’acquisizione di youtube, con la creazione di telefonini, televisori (Google TV) ed un impianto pubblicitario che non ha rivali per praticità ed efficienza. Brava Google. Un plauso ai ragazzi che lavorano per un marchio così prestigioso eppure ben voluto da tutti.

Ed infatti che mondo sarebbe senza google? Per noi sarebbe come un salto nel medioevo o alla data prima della scoperta della corrente elettrica. Provate ad immaginare la vostra casa durante un blackout.
La stessa sensazione la proviamo noi quando pensiamo ad un mondo senza il miglior canale di indicizzazione e canalizzazione delle informazioni.


I numeri dicono Firefox 31.5% e Google Chrome 11.54% (un anno fa era al 3%).

Si tratta di valori validi sul territorio americano. Sembra che in Europa Internet Explorer sia addirittura al 40.26% di preferenze.

Riuscirà Explorer a recuperare la fiducia degli Internauti e a riappropriarsi una fetta di mercato sempre più sostanziosa?

Molti pensano che, vista la gratuità dei browser, questa notizia sia economicamente poco rilevante. Ma probabilmente si ignora che le aziende pagano fior di soldini per le informazioni di mercato. E chi può registrare delle tendenze meglio dei browser ed i motori di ricerca? Inoltre avete mai pensato al fatto che le ricerche fatte attraverso certi strumenti potrebbero celare dei “Referral”.

Se ad esempio aprite una pagina di IE, potete vedere che in alto a destra esiste un box di ricerca personalizzabile, ma che in default riporta la marca AOL. Avete mai provato a cercare qualcosa? Avete notato la stringa “Link Sponsorizzati “, che appare subito sotto la barra delle ricerche?

Non sono link scelti da Google, ma pubblicità. Sommate milioni di milioni di ricerche e di click. L’introito economico comincia ad apparirvi rilevante per una mega azienda?

Chi sono? admin

Mi presento. Sono Alessandro, un appassionato di computer e tecnologie. Nel 2008 ho aperto questo sito internet soprattutto per avvicinarmi al mondo dei blogger e capirne meglio la comunicazione e le potenzialità markettare in Italia (in realtà ho fatto la stessa cosa negli USA, dove ho studiato e dove ho vissuto a lungo). Attualmente (2017) lavoro come Business Developer e CMO, ma la mia passione per i computer e le innovazioni tecnologiche si è conservata integra. Purtroppo con l'età arrivano anche responsabilità sempre più pesanti ed il tempo libero da dedicare oggi al blogging è praticamente zero (anche perchè ho una famiglia numerosa e probabilmente conoscete già la mia dolce metà, Viola, ed il suo impegno in campo sociale con un bellissimo sito internet di salute e benessere - del quale curo la parte tecnica e verso il quale vi indirizzo nel caso in cui voleste mettervi in contatto con me ma non ci riusciate. In altre parole rivolgetevi al vero principale, perché in casa - e fuori - si fa quello che dice Lei :) COMMENTI: ho deciso di lasciare la possibilità di commentare gli articoli per far in modo che voi lettori possiate aiutarvi a vicenda in caso di problemi. In fede, Alessandro Tesla